Hotel » POSTA DEI DONINI ****

Inaugurata nell’Agosto del 2001 a S. Martino in Campo, a 10 km da Perugia questa splendida villa nobiliare, un tempo la residenza estiva dei Conti Donini-Ferretti è stata più volte restaurata ed impreziosita da bellissimi affreschi e mobili del ‘700 ed ‘800.
La Residenza è circondata da un giardino all’italiana, con la grande piscina e Club House e da un grande e secolare “parco romantico” botanico. Il complesso architettonico è formato da 4 edifici: Villa Costanza, Villa Laura, il Ristorante “Pantagruel” e l’Antica Scuderia.
I salotti, i lampadari di Murano, i pavimenti in cotto umbro, l’elegante mobilia e la presenza di ogni confort rendono la villa unica nel suo genere.
Un’apposita commissione regionale, dopo aver attentamente esaminato tutto il lavoro effettuato, ha deciso di modificare la classificazione ufficiale de “Alla Posta dei Donini” da hotel a “Residenza d’Epoca” riconoscendone la rilevanza storico artistica e la qualità del recupero delle opere d’arte custodite nella villa.
I restauri degli interni
Durante i lavori di ristrutturazione, infatti, particolare attenzione è stata data agli affreschi originali delle pareti, chiedendo l’intervento di esperti restauratori che con grande maestria hanno saputo ridar vita ai suggestivi colori pastello dei dipinti dell’epoca. Abili artigiani hanno pavimentato le camere da letto con parquet e costruito mobili su misura, tutti trattati con cere naturali.
Tutte le pareti infine sono state trattate con calce e tinte non sintetiche, mentre l’impiantistica generale è stata studiata per assicurare comfort e risparmio energetico. Il risultato, che è valso il titolo di Residenza d’Epoca, è un esempio originale di recupero storico, unito a una particolare vocazione ecologica, dove tradizione e tecnologia si sposano perfettamente, creando un ambiente unico nel suo genere.
Le sale meeting e la cappella
Un esempio evidente di come è stato effettuato il lavoro di restauro si può ammirare al pian terreno della Villa nell’area dove si trovano alcune sale per piccoli meeting e una cappella. Qui, di particolare bellezza è la “Sala degli Stemmi”, in cui colpisce il soffitto affrescato con un trompe-l’oeil del decoratore perugino Bruschi risalente al primo Ottocento, raffigurante un gazebo con tralci di fiori, piante e pappagalli. Nella stessa stanza si trovano, un tavolo del ‘700 ovale in legno intarsiato di fabbricazione mitteleuropea che può ospitare 18 persone e due trumeaux gemelli autentici del ‘700 siciliano con ripiano in marmo.
Anche le porte e le finestre sono ancora quelle originali, in legno di cipresso, come gli sportelloni scanalati, le loro ferrature e le persiane. Adiacente alla sala è la cappella che risale al ‘700 e vanta una pregevole pala d’altare raffigurante S. Filippo del pittore Francesco Appiani. Particolare la Via Crucis composta da stampe acquerellate dello stesso periodo, mentre il tabernacolo in legno dorato è seicentesco. Le stazioni sono foderate, curiosamente, con le pagine manoscritte di un antico registro contabile. Le tovaglie d’altare sono autentiche e la piccola sacrestia conserva una collezione di paramenti antichi.
Sale affrescate e dipinti pregiati
Un altro esempio di accurato restauro è visibile nella Grand’ Suite al primo piano, costituita dai salotti degli appartamenti padronali. Notevoli in queste quattro stanze sono gli affreschi e i dipinti floreali, questi ultimi commentati da Federico Zeri nel libro “Nature morte d’Italia”. Entrando si trova la “Sala degli Stucchi” con tavolo tondo al centro e lampadari di Murano, tutto intorno le pareti presentano pregiati stucchi veneziani in oro. Segue la “Sala Alcova” con salottino settecentesco, completamente affrescata a grottesche con temi fiabeschi e orientaleggianti.
Poi è la volta della “Sala del Giuli” con affreschi floreali di questo pittore incastonati nelle pareti, ispirati alla scuola napoletana e veneta, infine è la “Sala delle Muse” con funzione di sala da musica con dipinti su tela “alla francese”, che può contenere fino a 50 persone.
La residenza e il ristorante Pantaguel
Gli ospiti di Alla Posta dei Donini possono oggi ammirare questa suggestiva villa e soggiornarvi, per trascorrere una vacanza rilassante, quasi magica, lontana dallo stress delle città e dedicata invece alla scoperta dei sapori e delle tradizioni d’un tempo. La residenza è immersa in un parco di 22 mila mq. Nel giardino all’italiana spicca un maestoso albero di ginko biloba, diventato simbolo dell’albergo.
Il verde della natura esalta e incornicia l’architettura dell’edificio, che segue lo stile delle ville medicee-toscane. L’interno, semplice ed elegante, è costituito da salotti e sale lettura dove gli ospiti possono accomodarsi, accompagnati dallo scoppiettio del fuoco del camino, da un buon brandy e da un libro. Nelle camere, arredate in stile, colori tenui fanno da sfondo a grandi letti (qualcuno a baldacchino). Alcune hanno soffitti con travi a vista, dipinte di bianco come in uso nel ‘700. Accanto a Villa Costanza, dove si trovano la hall, i saloni, e 24 stanze, sorgono altri tre complessi: Villa Laura (l’ex villa del dottore) con altre 24 camere; l’ex residenza del custode, oggi diventato sede del rinomato ristorante “Pantagruel”; le Antiche Scuderie, adibite a salone per feste e congressi. ”. I primi tre edifici sono collegati tra loro da passaggi costituiti da una leggera struttura verde scuro e vetrate, che si integrano molto bene nel paesaggio.